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Precisazioni

Per capirci

Nell’articolo precedente ho cercato di evitare come la peste il termine “norma”. Lo ho fatto perché nel mondo del diritto questa parola ha un significato tecnico molto specifico, e non la si deve usare in modo non corretto. Tutti noi, quando leggiamo oppure ascoltiamo qualcosa, gli attribuiamo un significato; questa operazione si chiama “interpretazione” ed è inevitabile. Ne deriva che può esserci, proprio per effetto della interpretazione una differenza tra quello che si voleva dire e quello che è stato capito, quindi giova chiamare le due cose in modo diverso. Quello che dico si chiama “enunciato”, quello che tu hai interpretato si chiama “proposizione”. Non sfuggono a questo problema quei particolari enunciati che sono le leggi. In questo caso l’enunciato assume il nome di “disposizione” e la regola che se ne estrae tramite la interpretazione è la “norma”. Se riusciamo a capire questo abbiamo fatto un bel passo avanti.